Coro degli afasici FVG e i residenti della QUIETE – da settembre 2024 a giugno 2025

Il meraviglioso percorso del coro degli afasici AITA-FVG e i residenti della QUIETE di Udine.
Da settembre 2024 a giugno 2025. Un anno di soddisfazioni per noi e, speriamo, anche per i residenti della Quiete, accompagnati dalle operatrici e dai volontari.
Sta prendendo forma ottimamente l’idea della dottoressa Gabriella Bellini e la direttrice del coro Loredana Boito di portare un po' di animazione ai residenti che, timidi all’inizio, hanno sfoggiato le loro abilità canore. Tanto che alla fine, come si può vedere dal filmato, siamo un unico coro.
Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte e questo abbiamo fatto.

incontro con Hanka Mayhew

Hanka Mayhew

Il 30 giugno 2025 alla comunità Piergiorgio ha ospitato un incontro, piacevole e costruttivo, con Hanka Mayhew.

Eravamo preparati all’incontro ben sapendo che Hanka era sotto choc per la scomparsa del presidente internazionale Jernej Sluga avvenuta una settimana prima. Tutti e due avevano partecipato a un congresso a Vilnius (luogo della tragedia) ma l’incontro con noi era stato programmato da tempo.

Nell’incontro ha condensato la sua vita con delle bellissime e efficaci slide e ha spiegato i cambiamenti pre e post ictus. Ha portato anche un libretto (tradotto da noi), che è andato a ruba per la chiarezza e utilità con dei disegni esplicativi.

GRAZIE a SayAphasia e al suo presidente Colin Lyall
e GRAZIE all’ambasciatrice Hanka Mayhew.

L’ASSISTENZA ALLA PERSONA CON AFASIA

seminario L’ASSISTENZA ALLA PERSONA CON AFASIA - 23 maggio 2024

corso di laurea di Infermieristica dell'università di Udine e Pordenone 

L'importante seminario era stato interrotto 5 anni fa e ci hanno proposto di farlo dentro la splendida sala della biblioteca dell'università dei Rizzi. 

Dopo l'intervento del neurologo del Gervasutta  Dott. Sartor, abbiamo esposto problemi  psicologici degli afasici e l'aiuto che diamo con il gruppo di aiuto con le psicoterapeute Francesca Cilluffo e Sara Ingegneri (le slide in allegato).

E' stata la volta della logopedista Isolda Di Narda (le slide in allegato) e della musicoterapeuta Loredana Boito e anche direttrice del Coro degli Afasici del FVG che si è esibito.

Abbiamo messo la nostra esibizione alla fine, con gli studenti un po' freddini all'inizio e poi via via calorosi e partecipi. Anzi nel video hanno cantato con noi Volare e il Trittico napoletano. È stata una soddisfazione impagabile vedere questi futuri professionisti farsi prendere dalle emozioni.

 

 

Libro: Ogni parola che sapevo

ANDREA VIANELLO

“Mia moglie arriva trafelata. Mi sembra un gigante sopra di me, un gigante buono che mi aiuterà, io sono inciampato in un buco nero del bosco ma lei mi tirerà fuori da lì. Ha gli occhi sgranati. ‘Che succede? Che succede?’ mi chiede. La mia risposta è chiara: ‘Megpdeiigrhiaa!’ le dico concitato, ‘mrlaiofoourhdka uhfe giumhu’. Non si capisce niente, lei non capisce niente, nemmeno io capisco niente, parlo una lingua nuova, eppure lo so cosa voglio dire, ma un demone si è intrufolato nella mia bocca. ‘Ceritturgra, mathra, titdiiiadotaio.’ Sono infuriato con me, sono infuriato con lei perché non capisce. ‘Stai calmo’ la sento dire, ma sono alle prese con questa follia, non riesco a dire una parola, maledizione, una vera parola, mi sento imprigionato, imbavagliato, sperduto, nel buco nero del bosco non ci sono parole, le mie amatissime parole, solo versi infantili, muggiti incomprensibili, rantoli disperati.” La vicenda che Andrea Vianello si è deciso a raccontare è la storia di un ictus, del suo ictus. Nel caso specifico si è trattato di un’ischemia cerebrale che ha colpito il lato sinistro del cervello, causata da una dissecazione della carotide.

Una brillante operazione d’urgenza, nonostante una gravissima complicazione sul tavolo operatorio, è riuscita a tenerlo nel mondo dei vivi, ma nulla ha potuto rispetto al danno che si era già propagato: di colpo le sue parole erano perdute. O meglio: nella sua testa si stagliavano chiare e nette come sempre, ma all’atto pratico uscivano in una confusione totale, fonemi a caso, ingarbugliate e incomprensibili. Una prospettiva terribile per chiunque, ma ancora di più per lui, che delle parole ha fatto un’identità e un mestiere, quello di giornalista televisivo.
Ogni parola che sapevo è un viaggio in un inferno molto diffuso, l’ictus e i suoi danni, che a volte presenta un percorso terapeutico e riabilitativo che non esclude il ritorno. Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. Ma l’aspetto interessante, che fa della sua testimonianza una storia da leggere, è che a quelle che già sapeva Vianello ne ha aggiunte di nuove. Le parole che raccontano il calvario personale di chi scopre la sua vulnerabilità fisica, quelle che descrivono la brutta sensazione di ritrovarsi esposto in poche ore dai riflettori di un studio tv ai meandri inestricabili della sanità pubblica. Quelle che bisogna trovare per continuare a combattere ogni giorno, tutti i giorni, contro gli strascichi dell’evento subito, anche quando è stato superato. Ma pure quelle degli affetti, a volte sopite o date per scontate, e che invece possono riempire un intero vocabolario. Un libro completo, emozionante, a volte ironico, ma sempre pieno di speranza, che racconta il quotidiano ma inevitabile coraggio di chi si trova d’improvviso ad affrontare una lunga e spesso solitaria traversata del deserto. E che nonostante tutto riesce, forse, a recuperare la sua parte migliore.

 

ALCUNI VIDEO DELLE PRESENTAZIONI DEL LIBRO E DELLA STORIA PERSONALE