L'afasia, che cos'e?

L'afasia e una disfunzione acquisita che danneggia la capacita di una persona di esprimere in modo appropriato il proprio pensiero. L'afasia danneggia la capacità di parlare e di capire gli altri, e la maggior parte degli afasici ha anche difficoltà a leggere e scrivere.
È la sensazione di avere le parole “imprigionate” e non riuscire ad esprimerle.
È l'impressione di conoscere le parole, ma di non afferrarne con sicurezza il significato.
È la difficoltà a cogliere il senso delle frasi quando sono lunghe e complesse. Nell'afasia capita di scambiare spesso una parola con un'altra (es “tavolo” per “sedia”), deformarne il suono (es. “pita” per “pipa”), utilizzare frasi brevi, costituite da parole slegate, usare parole prive di significato.

Cosa non è l'afasia?

• Non è un disturbo dell'udito.
• Non è un disturbo delle corde vocali.
• Non è un processo di deterioramento mentale ne una malattia psichiatrica.
• Non e un difetto di articolazione o di ritmo del linguaggio (es. balbuzie).

Tutti i casi di afasia sono simili?

No, quasi tutti i casi sono diversi. Certi afasici hanno difficoltà parlare, mentre altri non riescono a seguire una conversazione. In certi casi, l'afasia e leggera e non si nota subito.
In altri può essere molto seria, danneggiando la capacita di parlare, scrivere, leggere e ascoltare. I sintomi specifici possono variare molto, ma tutti gli afasici hanno difficoltà nella comunicazione.

Cosa causa l'afasia?

La causa più frequente dell'afasia e un incidente cerebrovascolare (embolie, trombosi, spasmi arteriosi, emorragie). Tra le altre cause figurano i traumi cranici, i tumori, le malattie infiammatorie (encefaliti) e le demenze.

Quali altri disturbi potrebbero associarsi all'afasia?

• Paralisi o debolezza agli arti (emiparesi).
• Ridotta sensibilità di una meta del corpo.
• Difficoltà nella deglutizione (disfagia).
• Alterazioni della visione (emianopsia).
• Alterazioni dell'attenzione e della memoria.
• Rallentamento motorio (inerzia).
• Pianto incontrollabile.
• Depressione e ansia.

Quant’è comune l'afasia?

Data la molteplicità delle cause, si possono solo fare stime sull'incidenza dell'afasia sulla popolazione. In base alle statistiche si calcola che ogni anno si verificano circa 10 mila nuovi casi di afasia. Una stima prudente indica che in Italia ci sono più di 100 mila individui affetti da disturbi del linguaggio.

Si può essere afasici senza avere disabilita fisica?

Si, ma molti afasici soffrono di minor tono muscolare o addirittura di paresi alla gamba e braccio destri. L'afasia e generalmente il risultato di un danno alla parte sinistra del cervello che controlla i movimenti della parte destra del corpo.

Quanto tempo ci vuole per guarire dell’afasia?

Se i sintomi dell'afasia non passano in due o tre mesi dopo l'evento traumatico, la probabilità di una guarigione completa e minima. È importante notare, però, che molte persone continuano a migliorare per anni e anche per decenni.
I miglioramenti avvengono lentamente e richiedono che l'individuo e la sua famiglia comprendano cos'è l'afasia e che il soggetto impari delle strategie compensatorie per comunicare.

Si può riprendere il proprio lavoro se si è afasici?

Certe volte, giacche la maggior parte dei lavori richiedono capacità linguistiche e verbali, l'afasia rende molte attività più difficili. Individui leggermente o moderatamente afasici possono talvolta ritornare al lavoro, ma dovranno forse cambiarlo.

Quali sono i problemi quotidiani della persona afasica?

Diventare “afasici” è un’esperienza traumatica per chi ha sempre utilizzato il linguaggio con assoluta normalità, e può avere notevoli ripercussioni sulle relazioni affettive e sulla possibilità di lavorare e partecipare alla vita sociale. La persona con afasia può avere difficoltà a conversare/telefonare/seguire programmi televisivi/leggere il giornale/scrivere una lettera/riempire un modulo/fare i calcoli o gestire nuove situazioni senza l'aiuto di altri.
Spesso la persona, non potendo comunicare, si trova sola e isolata.

Come si comunica con un afasico?

• Dare all'afasico il tempo di parlare e non finire le frasi al posto suo almeno che non lo richieda.
• Non correggerlo di continua e chiedergli costantemente di ripetere.
• Succede che una parola non possa essere evocata al momento giusto, o che l'afasico inizi a ripetere sempre lo stesso termine. In questi casi sarà meglio cambiare proprio argomento per riprenderlo in un secondo momento.
• Essere sensibile ai rumori dell’ambiente e spegnere fonti di rumore come radio o televisori quando possibile.
• Parlare in modo calmo e senza alzare la voce.
• Essere aperti a mezzi di comunicazione diversi da quello verbale, per esempio il disegno e la gestualità.

Come si cura?

L'afasia non è una malattia e non si può curare con i farmaci.
Esiste un margine di recupero spontaneo nei primi mesi successivi all'evento.
Alcuni specifici aspetti del disturbo di linguaggio possono giovarsi di un intervento riabilitativo.

Suggerimenti alla famiglia

• Crea un’atmosfera in cui la persona sia incoraggiata a prendere decisioni, fare commenti e comunicare pensieri e necessità.
Favorisci tutti i tentativi di comunicazione. Rendi l'esperienza dello scambio più piacevole possibile e stimola la conversazione.
• Rendi la tua comunicazione semplice ma “adulta”. Semplifica la struttura sintattica e riduci la velocità del tuo eloquio. Mantieni il volume della voce normale ed enfatizza i punti chiave. Ricordati che la comunicazione è efficace quando c’è un passaggio di informazione, indipendentemente dalle modalità o dalla qualità della risposta.
Cerca di capire i punti di forza e i punti deboli della capacità comunicativa della persona, in particolare.
- se produce poche parole ma sufficientemente informative, ricostruisci nella tua mente il significato generale del messaggio;
- se parla fluentemente ma dando poche informazioni, cerca attentamente di capire il significato che emerge dalle espressioni del viso, dal tono della voce, dai gesti, ecc... non fare caso alle parole senza senso;
- fai attenzione alle perseverazioni (parole ripetute continuamente) non per quello che significano ma per come sono dette (potrebbero esprimere accordo, disaccordo o altri stati d'animo…)
Focalizzati su ciò che hai capito piuttosto che sugli “intoppi” comunicativi.
• Durante la conversazione riduci o elimina del tutto i rumori di fondo (televisione, radio... )
• Prima di iniziare a comunicare con la persona, assicurati di avere la sua attenzione.
• Incoraggia la persona afasica ad essere più indipendente possibile.
• Evita di anticipare o concludere tutte le affermazioni della persona afasica. Fallo quando è davvero necessario. Impara a capire se devi intervenire o se devi lasciare il tempo di rispondere.
• Evita di essere troppo iperprotettivo o di parlare al posto della persona, se non è strettamente necessario. Chiedi comunque il permesso di farlo.
• Non pretendere che ogni parola sia prodotta correttamente, l’essenziale è capire ciò che la persona vuole comunicare.
Incoraggia l’utilizzo di tutte le modalità di comunicazione (linguaggio orale, scrittura, lettura, risposte si/no, scelte multiple, gesti, contatto oculare, espressioni facciali)
• Tieni a disposizione carta e penna, per scrivere o disegnare qualcosa che possa aiutare la persona a capire cosa vuoi dire.
Lascia alla persona il tempo necessario per esprimersi, dosando i tentativi di indovinare o suggerire le parole.
• Fai sapere alla persona se hai capito. Poni domande semplici per assicurarti di avere capito correttamente,
Non fare troppe correzioni, ignora gli errori di pronuncia o grammaticali se hai già capito il messaggio.
Dai un messaggio alla volta, se devi cambiare argomento fallo lentamente e con attenzione.
Non rivolgerti alla persona afasica come se fosse un bambino.
• Dove possibile accompagna le tue affermazioni con gesti chiari.
• Quando necessario, ripeti la frase.
• Chiedi indicazioni alla persona. Cosa le è più utile? Può servire farle leggere il messaggio scritto?
• Non trasformare la conversazione in una “seduta di terapia” chiedendo ripetizioni e correzioni inutili.
• Se possibile supporta la persona a proseguire le sue normali attività (pranzare con la famiglia, frequentare gli amici, uscire).
• Tieni sempre al corrente la persona di ciò che succede e coinvolgila nelle decisioni familiari.
• Favorisci i nuovi incontri ed ogni attività che possa garantirgli il pieno reinserimento nella vita quotidiana evitando, però, le situazioni con troppi interlocutori.
• Rivolgetevi a me con amore e pacatezza, senza fretta.
AMATEMI PER LA PERSONA CHE SONO OGGI. NON SPINGETEMI AD ESSERE QUELLA CHE ERO PRIMA.

 

spiegazione a cura di Alessandra Tinti e Maura Marogna

8 Comments

  1. mi capita da molto tempo di dover esprimere dei pensieri e di non trovare i termini giusti per farlo. Per questo preferisco scrivere. Mi capita soprattutto quando non sono molto ferrata su un argomento, ma anche sulle cose comuni di tutti i giorni. La persona che mi sta accanto si arrabbia con me perché dice che non capisce niente di ciò che gli dico. Una volta ho chiesto al mio medico e mi ha risposto che è lo stress. Io, malgrado il problema, anche di memoria, sono riuscita a laurearmi, utilizzando molto sintesi ed ancorando l’inizio dei concetti a delle parole precise. Non mi è mai successo di bloccarmi in sede di esami. L’adrenalina mi aiuta. Credo. Che devo fare? Perché le cose mi sembra che vadano peggiorando. Potrebbe essere una leggera afasia la mia?

    • Buongiorno, sono l’amministratore del sito e non mi sono accordo del commento, che meritava una risposta. Mi dispiace tanto, in quanto anch’io sono afasico, tuttavia siamo invasi dallo spam e ogni giorno devo cestinare dei commenti scritti nelle varie lingue e anche in cinese.
      Quanto al suo problema, lo inoltrerò alla prossima riunione di gruppo, non essendo io preparato, sperando che si sia attenuato o oppure scomparso.
      Mi dispiace ancora e le auguro buona giornata
      Giuseppe

  2. mi chiamo giovanna, nell’1987 ho avuto un brutto incidente stradale, tra i vari traumi subiti, uno era un grave trauma cranico e cervicale, e lesione tracheale con enfisemi vari… il trauma cranico e il problema cervicale venne messo in secondo piano per via dei vari enfisemi dovuti alla lesione tracheale… ma negli ultimi anni i mie problemi sono aumentati :nn ricordo termini di uso comune ,quel che leggo,e nel comunicare ho sempre paura ormai di sembrare nn adatta.

    • Buongiorno, sono l’amministratore del sito e non mi sono accordo del commento, che meritava una risposta. Mi dispiace tanto, in quanto anch’io sono afasico, tuttavia siamo invasi dallo spam e ogni giorno devo cestinare dei commenti scritti nelle varie lingue e anche in cinese.
      Quanto al suo problema, lo inoltrerò alla prossima riunione di gruppo, non essendo io preparato, sperando che si sia attenuato o oppure scomparso.
      Mi dispiace ancora e le auguro buona giornata
      Giuseppe

  3. Salve sono una giovane trentenne,da parecchio tempo forse anni ho difficoltà nel parlare scambiando una parola al posto di un’altra.mi sono accorta che anche mia madre e le mie sorelle hanno questa difficoltà. Come faccio a capire se sono veramente afasico

    • Buongiorno, scusi il ritardo.
      L’afasia è per la maggior parte il risultato di tre grandi e gravi malattie: ictus (e questo il caso più frequente), traumi cranici e tumori al cervello.
      Se lei non ha avuto queste mi sentirei di escludere che si tratti di afasia, anche perchè non penso che dato la sua giovane età si possa parlare di malattie neurodegerenative. Per maggior tranquillità le consiglio di sentire il parere un neurologo.
      Cordiali saluti
      Giuseppe Bobbo

  4. il mio problema è un pò diverso da quello che leggo su questa pagina ma non so a chi chiedere… da 1 anno lavoro come segretaria e mi capita quotidianamente di sbagliare il nome delle persone… non lo faccio di proposito ma davvero quando mi dico chi devo annunciare al dottore io credo di capirlo ma immancabilmente lo sbaglio! non è un problema di udito, di linea disturbata del telefono o di altro… sono proprio io a credere di capire e invece 0!!! altra cosa che mi capita sempre più frequentemente è l’inversione delle cifre che compongono un numero (potrei giurare che erano scritte come le ho riportate al pc ma poi quando viene ricontrollato il mio lavoro ci sono errori continui) e l’incapacità di tenere qualcosa a mente… sto preparando un esame universitario molto importante e non riesco assolutamente a memorizzare nulla… tempo una settimana e ricordo solo vaghi concetti…

    • Buongiorno, le invio pari pari la risposta che ho dato una persona che aveva le sue necessità di capire il suo disturbo.
      “L’afasia è per la maggior parte il risultato di tre grandi e gravi malattie: ictus (e questo il caso più frequente), traumi cranici e tumori al cervello.
      Se lei non ha avuto queste mi sentirei di escludere che si tratti di afasia, anche perchè non penso che dato la sua giovane età si possa parlare di malattie neurodegerenative. Per maggior tranquillità le consiglio di sentire il parere un neurologo.”
      Cordiali saluti
      Giuseppe Bobbo

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