2018 Seminario infermieria “La voce del silenzio”

Anche quest'anno siamo stati invitati al seminario "La voce del silenzio" organizzato dal Corso di Studi in Infermieristica (Sede di Udine e Pordenone) dell'università di Udine che si è tenuto il 25 Maggio 2018

Introduzione della Tutor didattica Corso di Studi in Infermieristica Dott. Bulfone Teresa

relazione "Le afasie" Dirigente Medico della Clinica Neurologica e Neuroriabilitazione Nilo Annacarmen

relazione del presidente Giuseppe Bobbo dell'AITA-FVG

 

relazione della  ex-presidente Rossana Di Tommaso "Esperienze delle persone
afasiche e dei loro caregivers"


Rossana Di Tommaso legge una poesia di Pierluigi Cappello "l'ospedale"

relazione della vicepresidente AITA-FVG e Logopedista Isolda Di Narda  “Non ho parole” Dare voce al silenzio


relazione della musicoterapeuta  Loredana Boito "La musica come terapia"


testimonianza e intervista Velma


testimonianza e intervista Marcello


testimonianza e intervista Pierino 


testimonianza Maria


testimonianza Franco e figlia


testimonianza Vittorino

Intermezzo musicale di Chiara Visintini Neolaureata Corso di Studi in Infermieristica di Udine

Continua il laboratorio di afasia

L’associazione AITA-FVG ha implementato quest’anno, nell’ambito delle proprie attività agli associati, anche la musicoterapia (con la dott. Loredana Boito riservato esclusivamente come terapia agli afasici) e lo yoga della risata (con la dottoressa. Elisa Liberi dedicata agli accompagnatori). Abbiamo fatto in modo di sincronizzare le 2 attività, di modo che agli accompagnatori risulti piacevole e costruttivo fare lo yoga invece di stare ad aspettare l’accompagnato che fa la musicoterapia.
Nel video la seduta del 7 aprile 2018 
 

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“Lorsque les mots viennent a manquer” di Francesca Fedrizzi

È appena uscito nelle librerie francesi il libro "Lorsque les mots viennent a manquer" di Francesca Fedrizzi, traduzione di "Ballando con le parole" che stato presentato a Udine, in sala Ajace, nel 2015.
Francesca è figlia di Benito, un afasico che è da tempo nel nostro gruppo, e che è coprotagonista del libro, assieme a tutti altri del corso di tangoterapia che è stato  organizzato da noi qualche anno fa. Quindi il libro lo sentiamo anche come una nostra opera per la quale Francesca ha dato anima e voce.
Vi proponiamo il video della presentazione (purtroppo in francese) nel quale verso la fine c'è un estratto del nostro video dimostrativo della tangoterapia che abbiamo fatto noi lo scorso novembre. 

“Voglio potermi arrabbiare” di Chiara Briani – Alter Ego Edizioni

Un ictus cerebrale arriva e sconvolge l'esistenza di Giovanni, cinquantatré anni, imprenditore, con una moglie e una figlia non ancora maggiorenne. Una beffa del destino che gli lascia una pesante eredità: l'impossibilità di muovere metà del corpo e di parlare. Afasia. Da qui inizia l'odissea di Giovanni, la sua silente agonia, la lenta e faticosa riabilitazione per recuperare il deficit motorio e l'uso della parola. Un percorso in salita non privo di impedimenti e interruzioni, vivo del sostegno in ospedale degli altri malati e della passione di un'équipe di medici in cui si distinguono Serena, logopedista scrupolosa, Guido, brillante specializzando, e Chiara, instancabile neurologa, che per una strana coincidenza non solo si chiama come la figlia di Giovanni, ma ritrova in quell'ennesimo paziente afasico una incredibile somiglianza con suo padre, morto improvvisamente anni prima senza che lei fosse riuscita a salvarlo, quasi un fantasma tornato dal passato.

Questa è bella introduzione della casa editrice Alter Ego al libro di Chiara Briani.
Io da afasico e da amministratore di questo sito vorrei fare una serie di considerazioni senza aver letto interamente il libro.
Il ruolo del neurologo in primis è, secondo me, il più vicino all'anima del paziente, intesa come una persona e non come un numero da adoperare per le statistiche. Chiara Briani ha colto questo punto fondamentale. Chiara analizza chi ha di fronte, entra nella sua psicologia e dei suoi familiari; si mette idealmente nel letto del paziente, non dice delle false verità o alimenta delle illusioni. Entra in empatia con il malato e tocca le corde dei suoi dilemmi e da delle risposte concrete. Di Giovanni (il protagonista di questo romanzo) e non solo.
Ho fatto un indagine su internet su Chiara (neurologa) e ho scoperto che è ad alto livello professionale, che ha studiato negli Stati Uniti e ha un curriculum di tutto rispetto. Ho visto su youtube un video del quale non ho capito niente, essendo io fuori dal range medico. Era di un'intervista nella quale si parlava di una patologia neurologica (non di afasia) nella quale, con disinvoltura, aveva snocciolato sigle e parole che non avevo mai sentito. Eppure era lei, quella Chiara (scrittrice) che aveva scritto un libro semplice da leggere, alla portata di tutti, delicato e toccante; che lascia un messaggio sottinteso di come deve essere la professione di medico.
Oltre ha promuovere la lettura di questo libro, idealmente a nome di tutti gli afasici, auguro a Chiara, scrittrice e neurologa, un futuro ricco di soddisfazioni in tutti e due i campi.
Giuseppe Bobbo

 

 

Chiara Briani