Chi segue questa rubrica già da tempo conosce Carlo D’Andrea, laurea in pedagogia, direttore didattico e giornalista, divenuto afasico nel 1981 in seguito a rottura di aneurisma. L’abbiamo conosciuto attraverso i suoi scritti “La voglia di parlare ” (1992) e “La voglia di vivere” (1998).
“La voglia di raccontare” è la sua ultima opera letteraria. Sono squarci di memoria su luoghi e persone del suo amato paese, Piedimonte Matese. Racconta di vico Stretto, descrive le case una a una, le persone che le hanno abitate prima e durante la sua infanzia, rievoca aneddoti lontani nel tempo ma da lui mai dimenticati.
Come scrive il figlio Gianfrancesco nell’introduzione, il libro “lo ha scritto per le persone di questa Città. Dalla prima all’ultima. Le ha amate, le ama, indistintamente, senza riserve”.